mercoledì 23 aprile 2014

Le navi dei Veneti

   Nel terzo libro Cesare deve affrontare i Veneti, popolazione celtica stanziata in Bretagna nel Morbihan. Era la popolazione più importante di quella regione grazie alle superiori conoscenze nella navigazione.


   Le navi dei Veneti erano diverse da quelle dei Romani; la navigazione nell'Oceano era infatti diversa da quella nel Mediterraneo. In generale, queste navi erano più resistenti. Erano infatti costruite in legno di quercia, con pruapoppa rialzate per resistere alle tempeste dell'Oceano; per lo stesso motivo non vi erano vele ma pelli. La carena era piatta per affrontare meglio le basse maree e i bassi fondali.









" ...carene piatte più di quelle delle nostre navi, per potersi adattare, più facilmente, alla poca profondità e alla bassa marea; prore e poppe molto rialzate, adatte a sopportare le grandi ondate del mare in tempesta; tutte costruite di legno di quercia, capace di resistere ai colpi più violenti; le travi, fatte con legni dello spessore di un piede, erano confitte con chiodi larghi un pollice; le ancore erano legate non con funi, ma con catene di ferro, invece di vele vi erano pelle e cuoi pieghevoli e sottili, sia perchè mancava il lino o non lo si sapeva usare, sia perchè (ed è forse questa la ragione) si pensava che le vele non avrebbero potuto agevolmente sostenere le grandi tempeste dell'Oceano e l'impeto dei venti, nè reggere navi tanto pesanti... ". Libro III, XIII; pagina 167. 
   
    Le successive considerazioni di Cesare ci permettono di capire meglio i vantaggi in combattimento di queste navi. Le navi dei Veneti erano molto robuste e non potevano essere danneggiate nè dai rostri (rostro) delle navi romane nè da improvvise tempeste. Inoltre, erano difficili da bersagliare con dardi a causa della loro altezza ed erano in grado di   muoversi, con più sicurezza delle navi romane, attraverso bassi fondali.                                                                                                       

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